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• PRESSRELEASE
Martedì 12 dicembre esce in Italia e all’estero, distribuito da Ird e nei migliori store digitali “No Baby” il nuovo lavoro discografico prodotto dall’etichetta Dodicilune del formidabile trio composto dalla voce di Tiziana Ghiglioni, dal sassofono di Steve Potts, dal pianoforte di Gianni Lenoci.
“Un rabbioso inseguimento d’amore. No baby, no baby, no no, baby baby, i tre protagonisti di quest’album si parlano e si cercano con la voce della grande poesia sonora del Novecento, tanto febbrile quanto d’acuta intelligenza. Ornette, Lacy, Waldron e tutti gli altri (Duke? Monk? Mingus?) attorno, a far cerchio a un trio nel quale nomen è omen, ogni nome si rivela Segno. Ti – Zi, Ghi – Glio: nei suoni acuti e in quelli gravi si sposano solido e liquido, una cascata sulla roccia. In Ghi – Glio c’è poi il gheri – glio delLe noci, la miniatura di cervello dentro la scatola cranica vegetale del frutto, che nel suo mallo verdissimo fonde in modo unico amarezza e profumo: ancora ecco l’intreccio di opposti, pensiero e profumo, intelligenza e sensazione. Lenoci rimanda anche a Lenox, la Lenox Avenue potente arteria di cultura afroamericana. E in Steve Potts s’incontrano il nome dell’altro grande Steve, da lui frequentato sui palcoscenici del mondo per più di trent’anni, e i Pots, i pentoloni della musica, come un celebre brano di Cecil Taylor che celebrava i cibi neri. O come il Calderone stregonesco nel quale ruotano i cerchi sonori di Mal Waldron. No Baby: un avvertimento per chi si ama, di nuovo l’incontro fra ragione e sentimento? Oppure dovremmo tradurre “Non sono cose da bambini”? È vero: questo è un disco per adulti.” Claudio Sessa
Claudio Sessa è autore della storia del jazz “Improvviso Singolare” e di “Le Età del Jazz – I Contemporanei” (editi da ”Il Saggiatore”)
LINER NOTES BY CLAUDIO SESSA
“An angry love pursuit. No baby, no baby, no no, baby baby, the three protagonists of this album talk to each other and search for one another with the voice of the great twentieth century’s Sound Poetry, as frenzied as brilliantly intelligent. Ornette, Lacy, Waldron, and around them (Duke? Monk? Mingus?) all the others encircling a trio where ‘nomen est omen’, everyone’s name reveals itself as a Sign. Ti – Zi, Ghi – Glio: in both acute and deep sounds solid chimes with liquid, a waterfall on rock. And then in Ghi – Glio there is the kernel – gheri-glio – of the nuts – le noci -, a miniature brain inside the vegetable skull of the fruit, which uniquely blends bitterness and fragrance in the greenest of husks: once more, intertwining opposites, thoughts and perfume, intelligence and feelings. Lenoci also recalls Lenox, Lenox Avenue, powerful artery of African – American culture. And in Steve Potts the name of another great Steve, he associated with on stage all around the world for over thirty years, encounters the Pots, pots of music, as in the famous piece by Cecil Taylor celebrating black food. Or like the Witches’ Cauldron where Mal Waldron’s sound circles rotate. No baby: a warning for whoever you love, reason and emotions meeting again? Or should we render it as “These aren’t things for children”? It’s true: this is a record for adults.” Claudio Sessa
Claudio Sessa is the author of jazz history “Improvviso Singolare” and “Le Età del Jazz – I Contemporanei” (published by ”Il Saggiatore”)
• BIO
GIANNI LENOCI (Monopoli, 6/6/1963) pianista, compositore e didatta. Si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio “S. Cecilia” di Roma e in musica elettronica presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari, ove ha conseguito anche la Diploma Accademico di secondo livello in pianoforte (indirizzo solistico) con il massimo dei voti e la lode, con un recital monografico e discutendo una tesi sull’opera pianistica di Morton Feldman. Ha studiato jazz ed improvvisazione con Mal Waldron e Paul Bley. E’ stato finalista nel 1993 dell’European Jazz Competition di Leverkusen (Germania) e nel 1996 vincitore di un premio della Fondazione Acanthes di Parigi (Francia). Nel 2003 la sua composizione elettronica “Notturno Frattale”, ha vinto il Premio Internazionale della Società Italiana di Informatica Musicale. Ha collaborato con i massimi specialisti mondiali del jazz e della musica improvvisata come: Massimo Urbani, Steve Lacy, Joelle Leandre, Steve Grossman, Harold Land, Bob Mover, Enrico Rava, Glenn Ferris, Eugenio Colombo, Giancarlo Schiaffini, Don Moye, Han Bennink, Antonello Salis, Carlo Actis Dato, David Gross, Paul Lovens, Sakis Papadimitriou,Georgia Sylleou, Jean-Jacques Avenel, John Betsch, Markus Stockhausen, Steve Potts, Carlos Zingaro,John Tchicai, Kent Carter,William Parker, David Murray, Roscoe Mitchell, Sabir Mateen, Evan Parker, Marc Ducret, Charles Gayle per citarne alcuni. Ha inoltre tenuto performances con poeti, danzatori ed artisti multimediali. Oltre che come improvvisatore, Lenoci è attivo come interprete dal vasto repertorio, con un’attenzione particolare a compositori come Morton Feldman, Earle Brown, Sylvano Bussotti, John Cage oltre all’opera completa per strumento a tastiera di Johann Sebastian Bach. Dal 1990 insegna Prassi Esecutiva, Improvvisazione e Composizione nei corsi di jazz del Conservatorio “N. Rota” di Monopoli ove ricopre l’incarico di Coordinatore del Dipartimento di “Nuove Tecnologie e Linguaggi Musicali” all’interno del quale realizza produzioni e progetti didattici apprezzati a livello internazionali ed è Visiting Erasmus Professor presso: Bucharest University, Corfu University , Royal Northern College of Manchester,Conservatorio Superior de Malaga, Franz Liszt Hochschule in Weimar, Conservatorio Superior de Madrid, Conservatorio Superior de Salamanca, Yasar University di Izmir. Nel 2011 è stato composer in residence presso l’Atlantic Center for the Arts in Florida, USA. Nel 2012 il suo nome è stato inserito nel Dictionnaire du jazz di Philippe Carles. Ha suonato in tutta Italia,Francia, Spagna,Inghilterra,Romania, Ungheria,Albania, Argentina,Grecia, Turchia, USA, Canada, Olanda, Austria, Polonia, Belgio, Germania, Arabia Saudita ed inciso più di 50 cd per Splasc(h), Modern Times, ASC, ANT, Leo, afk, sentemo, vm-ada, DAME (Ambiances Magnetique), VEL NET, Soul Note, Amirani, NoBusiness. Nell’aprile 2015 ha vinto il Earle Brown / Morton Feldman Grant Program 2016/17 della E.Brown Foundation (USA).
TIZIANA GHIGLIONI, cantante italiana di riferimento assoluto per il jazz. Inizia la sua formazione musicale negli anni settanta frequentando i seminari del pianista e compositore Giorgio Gaslini e studiando tecnica vocale con il soprano Gabriella Ravazzi. Fra le prime esperienze professionali c’è la tournée teatrale con lo spettacolo Shakespeare/Ellington con lo stesso Giorgio Gaslini e Giorgio Albertazzi. Nei primi anni ottanta inizia la sua carriera di cantante jazz e band leader ottenendo immediatamente l’attenzione di pubblico e critica grazie anche alle recensioni del giornalista e storico del jazz Arrigo Polillo che commenta molto positivamente sia le sue prime esibizioni pubbliche sia il suo primo disco (“Lonely Woman” del 1981) inciso con alcuni giovani emergenti fra i quali Piero Leveratto e Luigi Bonafede. L’accoglienza del primo disco è tale che già nella seconda incisione (“Sounds of Love” del 1983) la cantante viene affiancata da musicisti di fama internazionale come Kenny Drew al pianoforte e Niels-Henning Ørsted Pedersen al contrabbasso. Negli anni successivi Ghiglioni afferma il suo ruolo di spicco nel panorama del jazz italiano collaborando con alcuni dei più noti jazzisti nazionali (fra i quali Luca Flores, Enrico Pieranunzi, Paolo Fresu, Franco D’Andrea, Gianluigi Trovesi e Enrico Rava) e internazionali (tra cui Chet Baker, Steve Lacy, Mal Waldron, Paul Bley e Lee Konitz). Pur essendo molto apprezzata per le sue esecuzioni del repertorio jazzistico tradizionale, Ghiglioni mostra una particolare predilezione per il free jazz e per le contaminazioni. Lei stessa ha affermato che la sua passione per il jazz è nata dopo aver ascoltato il sassofonista Archie Shepp, uno dei protagonisti del movimento free. Non a caso già nella sua prima incisione si cimentava con un brano di Ornette Coleman, “Lonely Woman”, che dava anche il titolo all’album. Questo interesse per l’avanguardia è testimoniato, fra gli altri, dal disco “SONB” del 1992, che le è valso il secondo posto nella classifica dei migliori dischi della rivista Musica Jazz e il soprannome di “First Lady” del jazz italiano (ad opera dell’allora direttore della rivista Pino Candini). Fra le sperimentazioni più recenti si può citare il disco “Rotella Variations”, firmato assieme al violinista Emanuele Parrini: un ambizioso tentativo di trasportare in musica le suggestioni dell’artista contemporaneo Mimmo Rotella. Nel 2009 è stata Presidente di Commissione Artistica della 3ª edizione degli Italian Jazz Awards – Luca Flores. Attualmente risiede tra Genova e Milano. È titolare della cattedra di canto jazz presso il conservatorio di Rovigo. Il 23 e il 24 giugno 2012 è stata l’ospite d’onore al saggio di fine anno dell’accademia musico culturale “La Fenice” a Gioia del Colle. Ha cantato con i ragazzi della scuola che hanno ricevuto da lei anche un attestato della “Master class”. Nel 1994 ha vinto il premio Tenco per il disco “Tiziana Ghiglioni canta Luigi Tenco” nel quale rivisita in chiave jazz alcune canzoni del celebre cantautore genovese.
Nel 2005 ha ricevuto il premio “Iseo”. Nel 2007 e 2010 ha ricevuto due nomination come Best Jazz Singer agli Italian Jazz Awards – Luca Flores. Decine le sue produzioni discografiche a proprio nome o in qualità di ospite.
STEVE POTTS, (born January 1943 in Columbus, Ohio) is an American jazz saxophonist. Playing mainly alto sax and occasionally soprano, Potts is best known for his 30-year partnership with fellow saxophonist Steve Lacy. A cousin of tenor saxophonist Buddy Tate, Potts studied architecture in Los Angeles and took lessons from saxophonist Charles Lloyd. Afterwards he went to New York where he was student of Eric Dolphy and performed with Roy Ayers, Richard Davis, Joe Henderson, Reggie Workman, and Chico Hamilton. In 1970 he moved to Europe to live in Paris. He performed with Dexter Gordon, Johnny Griffin, Slide Hampton, Mal Waldron, Ben Webster, Hal Singer, Christian Escoudé, Boulou Ferré, and Oliver Johnson. Around 1973 he met Steve Lacy and played in his groups for 30 years. Potts produced also film scores.
• TRACKLIST
1) No Baby
2) Turquoise
3) Bone
4) Fagan
5) Mal Walking
6) Lonely Woman
7) A Hole in the Middle
8) Let Us Live
9) Steve’s Mirror
10) The Real Because
• COMPOSITIONS BY
Music/Lyrics by Gianni Lenoci/Tiziana Ghiglioni (2, 4, 7, 10), Gianni Lenoci (5), Dodicilune edizioni; Steve Lacy (1), Steve Lacy/Lao-Tze (3); Ornette Coleman/Margo Guryan (6); Mal Waldron (8); Gianni Lenoci/Steve Lacy (9).
• PERSONNEL
Tiziana Ghiglioni, vocals
Steve Potts, soprano/alto saxophones
Gianni Lenoci, piano
• PRODUCTION DATA
Total time 72:34 STEREO DDD
(p) 2017 DODICILUNE (Italy)
(c) 2017 DODICILUNE (Italy)
www.dodicilune.it
CD DODICILUNE DISCHI Ed377
8033309693774
• RECORDING DATA
Produced by Gabriele Rampino for Dodicilune edizioni, Italy
Label manager Maurizio Bizzochetti (www.dodicilune.it)
Recorded 25-26 October 2015 at Wavehead Recording Studio, Monopoli (Ba), Italy
Mixed and mastered 9 February 2017 at Wavehead Recording Studio, Monopoli (Ba), Italy
Sound engineer Mimmo Galizia Cover photo (c) Gianni Mimmo
Photos by Rocco Crudele (Tiziana) and Gabriele Rampino Contact: g.lenoci@libero.it
Claudio Sessa’s notes english translation by Roseanne Rogosin
• VIDEO
No Baby (extract)
• RASSEGNA STAMPA
JAZZITALIA