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Anthropology (extract)
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Prosegue la collaborazione tra la scrittrice, improvvisatrice e tarantina Antonella Chionna e l’etichetta pugliese Dodicilune. Dopo “Adiafora” (2013), “Halfway to Dawn (sing a song of Strayhorm)” con Andrea Musci (2015) e “Rylesonable” con Patt Battstone (2017), lunedì 18 febbraio, distribuito in Italia e all’estero da Ird e nei migliori store online da Believe Digital, esce “Vo©al Gate“.
Nei nove brani Antonella Chionna (vocal keeping, editing, direzione musicale) è affiancata da Harvey Diamond (piano), Bronek Suchanek (contrabbasso) e Joe Hunt (batteria). La tracklist – aperta dall’inedito “Birth variations (a Simona: 18 splendide lune)” di Agnese Perulli e Antonella Chionna – propone “Lover man (oh, where can you be?)” di Jimmy Davis, Ram Ramirez e James Sherman, “Anthropology” di Charlie Parker, Dizzy Gillespie e Leonard Feather, “Fair weather (a Montserrat Caballé)” di Kenny Dorham, Benny Golson e Kenny Dorham, “You don’t know what love is” di Gene de Paul e Don Raye e quattro brani di George e Ira Gershwin (“Love is here to stay“, “Embraceable you“, “But not for me” e “But not for lovers, man” – firmato anche da Jimmy Davis, Ram Ramirez, James Sherman).
“Il Vocal Keeping impone l’assunzione delle responsabilità vocalizzate e dirige, guida, implementa, sapientemente, la mole di voci e la loro manifestazione ideo – virtuale nell’ambito dell’interazione live e digitale”, sottolinea Antonella Chionna. “Questo modo di intendere la vocalità nel panorama odierno traccia, concettualmente, l’impulso della mente nel dipanare il pensiero conduttore all’interno del mare di voci nel quale l’uomo è immerso quotidianamente. In altre parole, il termine vocal keeping si riferisce a un processo monoideale di creazione vocale, diretto dalla componente pluri percettiva utilizzata nel selezionare gli innumerevoli frammenti d’informazione all’interno del numero limitato di messaggi che sono in grado di raggiungere, minuto per minuto, il nostro orecchio: in ciò è possibile ravvisare il punto di svolta del canto millennio”, prosegue. “Tale processo di creazione vocale influenza inoltre quale sarà la natura del messaggio dell’espressività artistica inglobata dal pubblico accesso alle piattaforme di partecipazione digitale; a tal proposito, il vocal keeper, che ha raggiunto la capacità di districare e orchestrare l’orecchio, controlla il vocal gate: la voce è in grado di soddisfare le esigenze del cantante qualora egli sia in grado di provvedere ad un ambiente vocale sano e funzionale, per se stesso e per gli altri. Il canto è beatitudine illimitata e tu la rifletti: lavora secondo coscienza vocale armonica e ridimensiona il tuo approccio nel prestare orecchio al flusso del governo digitale, poiché è solo possibile orchestrare il senso dei nostri pensieri al di sopra delle cose. Il vocal gate è l’unico mondo possibile perché il Solo e Uno è già in grado di sintetizzare, trasporre e governare tutte le voci. Realizza te stesso ogni giorno, lavora e credi in quello che stai facendo: comprendi che la voce ti appartiene a discapito di nessun altro e tieni a mente che i tuoi principi e non le contingenze umane definiscono dove, come e quando il tuo sentire troverà la giusta collocazione. In questa consapevolezza sarai in grado di gettare le tue reti dalla parte giusta per scoprire le voci che ti appartengono“.
“Vocal Keeping brings out responsibility and intelligently directs, guides and prospers the sea of voices and their virtual upbringing manifestation in the digital era. This new concept outlines the impulse of the brain in following the main man’s idea within the amount of voices he’s immerged in. In other words Vocal Keeping is a monoideal process of crafting uncountable bits of information into the limited number of messages that people can reach every minute and it is the turning point of the vocal role into the millennial singing. This process of selection defines also what will be the nature of the message to the arts talk broadcasted to a public access for digital participation. The Vocal Keeper, who typically has achieved the ability to extricate and orchestrate the ear, controls the Vo©al Gate. Voice must meet all needs of the vocal keeper if S/HE can provide to an healthy vocal gate: Voy©e is a boundless bliss and you reflect it. So, work for a consciousness of harmonious vocal activity and change your approach to listening the flow of the virtual government; we cannot change the environment but we can only orchestrate the sense of our own thoughts above things. Vo©al Gate is the only environment because the One gate controller shines through all voices and governs them all. Realize for yourself daily, work and believe in what you are doing. Consider that your voice belongs to you and no one else and remember that your principle and not the man does the placing. In this consciousness you will be having cast your net on the right side you find the voices you are.
• Biografie
Antonella Chionna, classe 1990, è una scrittrice, improvvisatrice e cantante. Ha trascorso la prima parte della sua vita studiando da ballerina classica; esibendosi, in giovanissima età, in teatro ha coltivato, negli anni, un ascolto approfondito della musica classica. Ha iniziato a cantare, professionalmente, all’età di diciassette anni, collaborando con artisti provenienti da tutto il mondo. Ha intrapreso i suoi studi musicali all’età di dodici anni, influenzata dall’opera, dalla musica classica e dal jazz; ha, dunque, perfezionato la sua tecnica vocale per più di quindici anni: conseguendo, nel 2013, il diploma accademico di primo livello in “Canto Jazz” sotto la guida del soprano italiano Gianna Montecalvo, presso il Conservatorio di musica “Nino Rota” di Monopoli (IT). Durante questo periodo è stata, inoltre, allieva di una delle pioniere più influenti nella formazione vocale in ambito jazzistico in Europa: Judy Niemack. Ha pubblicato, nel 2013, il suo album di debutto “Adiafora” (Koinè, Dodicilune), all’età di ventidue anni. Nello stesso anno, la Chionna, ha cominciato a studiare improvvisazione, composizione e prassi del repertorio con il suo mentore, il pianista e compositore, Gianni Lenoci: conseguendo nel 2015, con il massimo dei voti, il diploma accademico di secondo livello in “Musica Jazz”. La sua tesi di laurea magistrale “Halfway to dawn – a song of Billy Strayhorn” è stata pubblicata lo stesso anno, quale unica “monografia dedicata” su territorio nazionale nel centenario della nascita di Billy Strayhorn, per l’etichetta discografica Dodicilune ed è stata recensita positivamente, ottenendo ampio consenso da parte di uno dei musicologi più influenti nello studio della musica di Strayhorn: Walter van de Leur. Altri lavori vocali della Chionna sono documentati nelle seguenti antologie musicali: Hunger and Love – tribute to Billie Holiday (1915 -2015), Dodicilune (2015); Music Live – I Giovani per i Giovani; Tips di Steve Lacy – feat. Gianni Lenoci – Vittorio Gallo, live recording – Dicembre 2015 “Casa del Jazz” – Roma; Ismez Onlus (2016). Scrittrice, ha portato avanti il filone di matrice classica alla base dei suoi studi: combinando letture altamente specializzate della tradizione letteraria alla ricerca di nuove forme espressive. Ha conseguito la maturità classica, nel 2009. Fervente lettrice, ha approfondito lo studio della letteratura contemporanea da autodidatta; frequentando i salotti di Fucine letterarie ha avuto l’opportunità di confrontarsi con i rappresentanti di spicco della letteratura poetica italiana contemporanea: Maurizio Cucchi, Valerio Magrelli, Antonio Riccardi, Andrea Leone, Andrea Inglese, Franco Buffoni e Franco Loi. Ha pubblicato due libri di poesia, Epifanie Baritonali (Lupo, 2012) e Poghenos (Lietocolle, 2014). Altri lavori letterari della Chionna sono menzionati e documentati nelle seguenti antologie letterarie: Quadernario – Almanacco di poesia contemporanea di Maurizio Cucchi (Lietocolle, 2015); Le Gazze disattente da Francesco Paolo del Re (Secop Edizioni, 2016). Antonella Chionna ha iniziato a insegnare, canto moderno, all’età di diciotto anni; l’attività d’insegnamento le permette di portare avanti una personale visione dello strumento vocale che vive, contiguamente e imprescindibilmente, in relazione alla discografia di un artista: alla sua attività concertistica e alla sua formazione accademica e intellettuale. Dimostrando come, una tecnica eccellente combinata al ruolo creativo dell’improvvisazione e dell’ascolto approfondito sia la chiave per diventare un artista di valore.
Harvey Diamond è uno dei pianisti di jazz più affermati nell’area di Boston. Nel corso degli anni si è esibito in tutti gli Stati Uniti e in Europa. È stato ospite della WGBH Radio nello spettacolo di Eric Jackson “Eric in the evening”. Diamond è celebrato come “uno degli eroi musicali meno conclamati della scena bostoniana a partire dagli anni ‘60”. Negli anni ’70 è stato tra gli ultimi allievi appartenenti al cenacolo di Lennie Tristano; è stato protagonista di molte apparizioni concertistiche, tra le quali si ricordano quelle che lo hanno affiancato alla celebre cantante Sheila Jordan e al trombettista Art Farmer (destinatario del NEA Jazz Master Award 1999). Harvey si esibisce regolarmente con la Working Man’s Jazz Band e altri musicisti della zona bostoniana, compresa la figlia Hannah Rose Diamond, affermata cantante di jazz.
Bronisław Suchanek è uno dei contrabbassisti più raffinati del New England. Inizia a collaborare con il pianista Mieczysław Kosz, valicando i confini della natia Europa dell’Est, grazie al suo modo di suonare nella band di Tomasz Stanko. Si è esibito in Europa Centrale, nel 1973 ha preso parte al Jazz Jamboree; è stato membro della Jazz Studio Orchestra della Radio polacca sotto la direzione di Jan Wróblewski. Alla fine degli anni ’70 ha lavorato in Scandinavia: così nel 1977 ha suonato con la Vertical Radio Orchestra della Radio svedese George Orchestra di George Russell, incidendo per Soul Note. Ha collaborato con Fredrik Norén, Rune Carlsson, Bobo Stenson, Bjarne roupe e Roland Keijser, Joe Nay (G.A.P. Band), Okay Temiz (Oriental Wind). Nel 2009 ha registrato il duo album Sketch in Blue con il pianista Dominik Wania.
Joe Hunt è un’autentica leggenda della batteria. Inizia a collaborare nella David Baker Big Band che, al tempo, annovera al suo interno Freddie Hubbard e Larry Ridley; dal 1960 al 1962 è membro della Lenox School of Jazz divenendo membro stabile del sestetto di George Russel. È batterista stabile del sassofonista Stan Getz dal 1964 al 1965, fa parte del trio del pianista Bill Evans dal gennaio ad aprile del 1967. È possibile ascoltarlo al fianco di Chet Baker, Eric Dolphy, Dizzy Gillespie, Dexter Gordon, Charles Mingus, Bob Brookmeyer, Don Friedman, Tony Bennet, Roy Elridge, João Gilberto, Freddie Hubbard, Thad Jones, Sheila Jordan, Lee Konitz, Steve Kuhn, Wes Montgomery, Cecil Payne, Annie Ross, Tony Scott, Horace Silver, Zoot Sims, Toots Thielemans, Claude Thornhill, Phil Woods e molti altri. È stato professore ordinario al Berklee College of Music dal 1971 al 2001.
• Track List
1 – Birth variations
2 – Love is here to stay
3 – Lover man (oh, where can you be?)
4 – Anthropology
5 – Embraceable you
6 – But not for me
7 – But not for lovers, man
8 – Fair weather (a Montserrat Caballé)
9 – You don’t know what love is
• Compositions by
1 by Agnese Perulli/Antonella Chionna;
2, 5, 6 by George Gershwin/Ira Gershwin;
3 by Jimmy Davis, Ram Ramirez/James Sherman;
4 by Charlie Parker, Dizzy Gillespie/Leonard Feather;
7 by George Gershwin/Ira Gershwin, Jimmy
Davis, Ram Ramirez, James Sherman;
8 by Kenny Dorham, Benny Golson/Kenny Dorham;
9 by Gene de Paul/Don Raye
• Personnel
Harvey Diamond – piano
Bronek Suchanek – double bass
Joe Hunt – drums
• Recording Data
Total time 56:48 STEREO DDD
p 2019 DODICILUNE (Italy)
c 2019 DODICILUNE (Italy)
www.dodicilune.it
CD DODICILUNE DISCHI Ed410
8033309694108
Produced by Gabriele Rampino for Dodicilune edizioni, Italy
Label manager Maurizio Bizzochetti (www.dodicilune.it)
Recorded 11 October 2017 by Joe Stewart at Dimension Sound Studios, Boston, Usa and 11-13 January 2018 by Massimo Stano at Mast Recording Studio, Bari, Italy
Mixed 13 March 2018 and mastered 16 March 2018 by Massimo Stano at Mast Recording Studio, Bari, Italy
Cover photo (c) DivinHX
Photos by Agostino Convertino
Contact: www.antonellachionna.com
Grazie ad Alessandra Satalino, Teresa Satalino e Carmelo Grassi.